Hai mai pensato di raggiungere a piedi Capo Nord, il punto più a nord del continente Europeo, partendo da dove abiti?
Un idea strana e avventurosa, non trovi? Eppure per Andrea Toniolo (detto “Budu”), è diventata una vera e propria sfida.
Una sfida vinta. Partito il 19 aprile 2015 da Galliera Veneta, in provincia di Padova, è arrivato a piedi a Capo Nord trainando un “carretto” che gli ha fatto da casa mobile.
4.300 chilometri in meno di 3 mesi, attraversando l’Europa, dalle Alpi alla Norvegia.
50 km al giorno di media.
Questa sua sfida è nata a seguito di due brutti e sfortunati infortuni: nel 2012, durante un torneo calcistico, si fece male. A riabilitazione quasi ultimata, un incidente in moto spezzò le sue gambe e le speranze di recuperare in tempo prima che finisse la stagione calcistica.
Proprio in quel periodo Andrea, durante la riabilitazione, sviluppò l’amore per la corsa che l’ha portato a partecipare a gare di corsa “estrema” in Italia e all’estero, fino alla sfida di raggiungere Capo Nord con le sue gambe.
Un esempio di rivincita sulle avversità e di perseveranza.
Qual era il tuo sogno da bambino?
Da piccolo adoravo i grandi personaggi d’azione contemporanei come Reinhold Messner o quelli storici come Marco Polo o Cristoforo Colombo. In più amavo qualsiasi tipo di sport, calcio in primis. Perciò tutto quello che riguardava avventura e sport faceva parte del mio sogno d’infanzia.
Come hai scoperto la passione per quello che fai? Prima di cosa ti occupavi?
La passione per lo sport c’è sempre stata. Prima ho sempre giocato a calcio. Quella per la corsa invece è nata nel 2013 in seguito ad un incidente motociclistico dove ho rotto entrambe le gambe e sono stato costretto a rimanere fermo per 6 mesi. In quel momento è nata il mio vero amore per l’avventura è la mia idea di correre dal Veneto fino a Caponord; quindi in 3 mesi sono passato dalle stampelle a correre una 100km.
Quello è stato l’inizio di tutto, fino a quando il 19 aprile sono partito dal mio paese in provincia di Padova ed ho corso fino a Caponord trainando un carretto. 4300 km in 84 giorni.
Quali persone ti hanno appoggiato nel perseguire la tua strada?
Il mio allenatore Simone “GardaTrainer” in primis, poi durante il viaggio è stata fondamentale sicuramente la mia fidanzata Anna e i miei genitori. Mentre per il supporto tecnico e logistico mi hanno aiutato tantissimo Emanuel Scapin e tutto il team di “Sport&Comunicazione”.
Ora invece grazie all’aiuto del regista Alberto Scapin “Redalbow” sta per nascere il documentario The Runner doc (trovate tutte le info sulla mia pagina Facebook).
Quali sono stati i momenti difficili in cui hai pensato di mollare?
Sicuramente quando ho rotto il carretto la prima volta in Germania. Tutto avevo preventivato, ma non la rottura del carretto. Poi fortunatamente con l’aiuto dei miei amici Elena e Mattia sono riuscito a ripartire in fretta. Ma affrontare alcuni problemi quando ti trovi solo non è semplicissimo.
Cosa fai quando incontri momenti di difficoltà?
Beh diciamo che da quando sono tornato da Caponord vedo le difficoltà e i problemi come una parte normalissima della vita quotidiana. Non perdo più tempo a lamentarmi e cerco di rilassarmi e riflettere per non sprecare tempo ed energie.
Quali sono le caratteristiche che, secondo te, servono per raggiungere i propri traguardi?
Serve la motivazione in primis, grazie a quella si possono superare ostacoli insormontabili ed organizzare grandi imprese. I progetti realizzati per profitto o comunque non con passione hanno vita breve.
Cosa ti senti di consigliare a chi fatica a trovare la propria strada?
Consiglio di buttarsi per rincorrere i propri sogni e di non aver paura di sbagliare, di uscire dagli schemi e imparare dalle persone più esperte… il tutto sempre con grande UMILTÀ!
Puoi trovare Andrea sul suo sito internet oppure sul suo profilo facebook.