Umberto Rosichetti inizia a lavorare a vent’anni come assistente di cantiere. Inizia anche a viaggiare molto, scoprendo popoli e culture diverse che lo portano a riflettere sul suo stile di vita. Comprende così l’inganno della nostra società: la trappola della sicurezza.
Decide così di vincere la paura, lasciando la sicurezza del posto fisso per poter realizzare il suo sogno: vivere viaggiando.
Qual era il tuo sogno da bambino?
Volevo fare il pescatore o l’astronauta comunque qualcosa che avesse a che fare con il viaggio.
Come hai scoperto la passione per questo lavoro? Prima di cosa ti occupavi?
Ho iniziato a fare giocoleria per hobby, dei ragazzi organizzavano un corso gratuito vicino casa mia, poi ho iniziato a fare qualche lavoretto commissionato come trampoliere e giocoliere in feste private o manifestazioni, ancora facevo l’idraulico e essere un’artista di strada era un sogno che pensavo irraggiungibile.
Quali persone ti hanno appoggiato nel perseguire la tua strada professionale?
Prima di tutto i miei genitori che nonostante tutto mi hanno lasciato la libertà e la responsabilità delle mie azioni appoggiando il mio tentativo di provare a essere quello che volevo, poi tutti gli amici che ho lasciato in Umbria quando mi sono trasferito a Torino per studiare teatro, loro ci sono sempre stati nonostante la distanza e il tempo che passava.
Quali sono stati i momenti difficili in cui hai pensato di lasciare la tua attuale professione?
Di momenti difficili ce ne sono sempre: ogni volta che uno spettacolo non va come speravo oppure ogni volta che non riesco a fare uno spettacolo, c’è una parte di me che mi dice che ho sbagliato tutto e che sto perdendo tempo.
Questo lavoro però ti fa dei regali immensi che ripagano tutti i momenti difficili e fanno dissolvere ogni dubbio, per esempio quando a fine spettacolo la gente viene a stringerti la mano per ringraziarti per averli fatti divertire e dimenticare i problemi per una mezz’ora, oppure quando un bambino vince la timidezza e viene a dirti: “Sei stato bravo!”
Non ho mai pensato di cambiare mestiere anche se non so cosa farò nel futuro: non do per scontato che farò questo per tutta la vita, ma quando sarà il momento, se sarà, saprò cosa fare.
Cosa fai quando incontri momenti di difficoltà?
Cerco di stare tranquillo, di respirare, concentrarmi sul mio percorso, pensando che nulla è definitivo e che la vita in fondo è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita…
Quali sono le caratteristiche che, secondo te, servono per raggiungere i propri traguardi?
Credo che si debba essere coscienti di quello che si è, di quello che si vuole, serve coraggio per affrontare l’ignoto, perseveranza nel fare un passo dopo l’altro in questo viaggio che è la nostra vita.
Cosa ti senti di consigliare a chi fatica a trovare la propria strada?
Affidarsi all’universo, avere fiducia di quello che si è e avere il coraggio di prendere in mano le redini della propria vita.
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