Dario Calvaruso 39 anni, ex fotografo. A 21 anni decide di lasciare tutto: paese, famiglia e ufficio per trasferirsi in India: «Ho abbandonato il lavoro e venduto la macchina. E sono partito. Avevo bisogno di scoprire me stesso, quello che volevo davvero dalla vita».
In India trascorre 15 anni della sua vita, vive da asceta senza proprietà, dimora, in caverne dell’Himalaya a 4.000 metri di altezza: «Ho conosciuto dei maestri e sono loro che mi hanno insegnato le basi della meditazione, lo Yoga e l’Ayurveda (medicina tradizionale indiana). Mi sono curato da uno stile di vita malsano. Vivevo come un monaco con quel poco che mi serviva per sopravvivere».
Qual era il tuo sogno da bambino?
Probabilmente il sogno di tutti: quello di essere felice. Questo sogno mi ha guidato e mi guida ancora in tutte le mie scelte ed azioni.
Ho scelto di vivere nel modo che amo trasformando la mia passione in professione.
Come hai scoperto la passione per questo lavoro? Prima di cosa ti occupavi?
Ho sempre vissuto in una dimensione artistica. Da bambino amavo scrivere poesie e diverse altre espressioni artistiche, in particolare la musica.
Il mio primo lavoro l’ho trovato come fotografo in uno studio fotografico.
Sono approdato alla filosofia, l’Ayurveda e lo Yoga come cura ma solo dopo ho scoperto un grande amore per la salute e per il sapere.
Quali persone ti hanno appoggiato nel perseguire la tua strada professionale?
Assolutamente nessuno. Ho dovuto affrontare grandissimi ostacoli. Al tempo, nessuno credeva e poteva capire le mie scelte; come quella di lasciare la mia famiglia, il mio lavoro e il mio paese per dedicarmi alla conoscenza e cura di me stesso.
Chi più chi meno tutti mi hanno scoraggiato nel prendere il cammino che ho seguito. Ora le stesse persone vengono da me in cerca di una guida.
Un esempio sono i miei genitori. Al tempo non potevano capire la mia scelta. Ora sono felicissimi e soddisfatti di quello che sono e dei miei traguardi. Sopratutto sono contenti di vedere il proprio figlio sano e felice.
Mio padre ha iniziato lo Yoga solo ultimamente, all’età di 76 anni. Ho creato per lui una pratica idonea alla sua età, alla sua condizione e alla sua persona: ne ha tratto grandissimi benefici.
Quali sono stati i momenti difficili in cui hai pensato di abbandonare il tuo percorso? Cosa fai quando incontri momenti di difficoltà?
Ci sono stati tanti momenti difficili e ho sempre affrontato le difficoltà. Quando le difficoltà sono affrontate coscientemente e “serenamente” si trasformano in opportunità.
Difficoltà e opportunità sono come due facce della stessa medaglia.
Il mio progetto di “Corporate Wellness” e’ nato proprio quando mi sono trovato in difficoltà. Ero appena arrivato ad Hong Kong, con niente.
Senza conoscenze, senza lavoro, senza capitale e senza alcuna struttura (centro Yoga o centro benessere) che potesse ospitare i mie servizi. Ho quindi pensato di tagliare completamente tutti i costi portando lo “Yoga nelle aziende” invece che “le aziende in un centro Yoga”. Da questo ho poi ottenuto grossi guadagni, popolarità e grande soddisfazione.
Quali sono le caratteristiche che, secondo te, servono per raggiungere i propri traguardi?
Innanzi tutto fissare i propri traguardi realisticamente. Poi qualsiasi traguardo è raggiungibile quando c’è salute, dedizione, determinazione e costanza.
Bisogna dare priorità a tutto ciò che contribuisce al raggiungimento dei propri traguardi, selezionare l’essenziale e scartare il superfluo.
Bisogna imparare ad organizzare il lavoro, l’agenda settimanale, mensile ed annuale. Ma più importante di tutto è organizzare la propria vita con uno stile di vita sano.
Sincronizzarsi con la il natura e con i propri bisogni naturali. “Prendere il mondo in anticipo” e “abbandonare il modo dei vizi”, la gente malsana, cattiva e disonestà, anche se si tratta di “amici”.
Mi alzo ogni giorno alle 3:30 del mattino. Ho il tempo sufficiente per fare la mia pratica di Yoga giornaliera, preparare il lavoro, le lezioni ed il cibo per la giornata.
Il mio lavoro d’ufficio lo svolgo nei momenti in cui mi muovo da casa a lavoro. Ho sempre il mio laptop nel taxi, in treno e in aereo.
Quando arrivo a lavoro mi sono già liberato del lavoro urgente e mi posso veramente dedicare al lavoro della giornata.
Ceno prima del tramonto. Seguo una dieta vegetariana da più di vent’anni. Vado a dormire sul mio tappetino Yoga prima delle 21:00.
La disciplina è il controllo di se stessi. Chi ha controllo di se stesso è veramente capace di seguire le proprie scelte. Chi è capace di seguire le proprie scelte è una persona libera.
Cosa si sente di consigliare a chi fatica a trovare la propria strada?
Prima di trovate la propria strada bisogna trovare se stessi. Chi non ha trovato se stesso è perché non lo ha mai cercato veramente. “Chi cerca trova”!
Una volta trovati se stessi, si trova anche la strada e poi tutto avviene naturalmente.
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